“Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi, navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser… E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo,come lacrime nella pioggia.”
Niente di meglio, caro lettore, che iniziare la mia relazione con una celebre battuta…
“Blade Runner”, Ridley Scott, 1982
Niente di meglio, caro lettore, che iniziare la mia relazione con una celebre battuta tratta dal mio film preferito: Blade Runner. Un anti-eroe impacciato e burbero, che trova l’amore e il senso della vita affrontando situazioni inimmaginabili. Passando per la fotografia, gli scacchi, la musica, origami, emozioni e suggestioni…
Eh si, la scoperta della Scuola Innerteam e il primo anno di corso mi hanno fatto maturare l’idea che la vita è come un film… c’è chi si limita a fare la comparsa, o anche solo lo spettatore… io, invece, che non amo “recitare” (quante riflessioni si potrebbero fare sulla “recita” dei sè!) ho scelto di diventare regista, il regista della mia vita…o almeno è quello che ho iniziato a fare, da un anno e mezzo a questa parte…
Un periodo di “anno sabbatico” (dal mondo del lavoro) in cui tante cose sono avvenute, ma in generale, contrassegnate dalla mia volontà di dedicarmi a me, dedicarmi alle persone che amo, dedicarmi ai miei progetti personali! Una nuova casa, una nuova vita… imparare a sviluppare la consapevolezza, e a controllare, usufruire, richiamare e bilanciare i miei sè: continua l’analogia con il regista! E se è vero che “un piccolo passo per l’uomo è un grande passo per l’umanità”, credo di aver fatto quel piccolo passo, per l’umanità delle persone che mi circondano. La strada è ancora lunga, e perigliosa: facile è sbagliare, difficile raggiungere l’obiettivo al primo colpo. Tuttavia, parafrasando il maestro Yoda di Guerre Stellari: “La grandezza non conta. Guarda me, giudichi forse me dalla grandezza? Mmm… Non dovresti farlo infatti, perché mio alleato è la forza, ed un potente alleato essa è! La vita essa crea ed accresce, la sua energia ci circonda e ci lega, illuminati noi siamo! Non questa materia grezza! Tu devi sentire la forza intorno a te, qui, tra te, me, l”albero, la pietra, dovunque!”. Quante assonanze tra la scuola Innerteam e l’apprendistato del giovane Jedi! La sapevano lunga negli anni ’70…
Durante l’anno, ho dato vita anche a un progetto più grande di me: realizzare un film autoprodotto! E, man mano che procedevo nella realizzazione, è stato meraviglioso scoprire che i personaggi del mio film altro non sono che… tanti sè che mi appartengono, e che conosco (più o meno) bene! Il Machiavelli, l’Intellettuale, lo Svagato, l’Onesto, l’Eroe, il Martire… e il protagonista, con il suo pool (il Razionale, l’Impacciato, il Determinato, il Naturalista, ecc.). E, nella veste di regista, sono stato fiero di guidarli, di seguirli, di arricchirli e lasciarmi arricchire… un’esperienza che mi ha permesso di vivere concretamente alcuni aspetti della mia vita, o dei miei sogni (le azioni militari o armate, sogno ricorrente ormai scomparso da parecchio tempo…). Cosi, rivedendo a posteriori la lunga elaborazione del film, ho capito che c’è stato un reciproco scambio tra me e i miei sè: a volte ero io a richiamarli, per scrivere le loro storie oppure per dirigerli sul set, altre volte erano loro a ispirare me nel processo creativo, a suggerirmi nuove idee…
I miei sè hanno preso forma non solo nei corpi dei personaggi e nelle loro azioni, ma anche nei dialoghi: solo io, naturalmente, mi sono accorto che molte frasi pronunciate nel film sono in realtà la voce di altrettanti sè, in cui mi riconosco pienamente. La cosa singolare è che alcune scene drammatiche, sono state girate in un reale clima di tensione e rabbia, quasi che i mie sè abbiano volutamente stimolato i sè degli attori coinvolti, per rendere la scena più credibile!
Inutile dire che anche quest’anno, alla ripresa del corso Innerteam, la scelta della Carta Dakini (relativa alla mia “intenzione” per questo nuovo anno) mi ha folgorato: mi è toccata la carta n. 64 dell’ultima risata / il futuro…(si vede una bocca che ride, un’accetta e un cielo stellato) neanche a farlo apposta: il mio film parla di un uomo che viene dal futuro… c’è una scena dove viene usata un’accetta… e altre con un personaggio che ride beffardo…e il vecchio computer è un commodore 64, grande amore da una vita… Chiaramente, solo io sono a conoscenza di questo meccanismo creativo, ma se vi fa piacere, potete vedere qualcosa sul blog del mio film (che caricherò integralmente su Youtube prossimamente): http://runtimethemovie.wordpress.com/
Stefano Balestra frequenta da due anni la Scuola di Counseling di InnerTeam.Diplomato all’Istituto d’Arte e laureato in Lettere Moderne, ha svolto diversi lavori: insegnante, commesso, giornalista, grafico, fotografo, regista. Ha partecipato a mostre di fotografia, è appassionato di cinema, letteratura, musica e scacchi.
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