Il Critico “Social”

Ricerche scientifiche dimostrano che l’utilizzo dei social specie tra i giovani produce depressione e isolamento: il critico “social” è quell’aspetto interiore che contribuisce a questi risultati. 

Quando, dal tuo tablet o smartphone, clicchi su un’immagine,  leggi un post,  ammiri un evento,  non sei solo: accanto a te, invisibile ma ben attento a cogliere le diverse sfumature dei contenuti che ti scorrono davanti agli occhi sullo screen, vi è un personaggio interiore di indubbia autorevolezza: quello che nel nostro linguaggio chiamiamo il “critico interiore”. 

I suoi occhi sono più acuti dei tuoi e la sua “lettura” di quello che leggi o vedi è tutta basata su un elemento per lui fondamentale: il confronto tra te e quello che l’immagine che osservi gli rimanda – in termini di bellezza, successo, vacanze, sport, intelligenza o qualsiasi altro valore che lui ha messo in cima alla lista di ciò che è importante affinché tu possa essere considerato “ok” nel tuo mondo di appartenenza. 

Ora, quasi nessuno posta sui social immagini personali di tristezza, depressione e insuccesso: le foto propongono persone sorridenti al mare, pronte ad arrampicarsi su una qualche vetta rocciosa, abbracciate al partner con occhi romantici, al ristorante davanti a un ottimo piatto, in un’aula di formazione con gli studenti tutti entusiasti, in un gruppo assorto nella contemplazione di una cattedrale e così via. 

Tu, razionalmente, sai che la vita di ciascuna di quelle persone è fatta anche di “altro”, come per tutti noi: i momenti di incertezza, le paure e così via.

Ma il tuo critico no

Il tuo critico prende quell’istante e te lo sbatte in faccia con il sottinteso che tu non sei proprio così – sei più grasso o più basso; vesti con meno garbo; non sai andare a cavallo; quando nuoti sembri una papera; è da un secolo che i tuo amici non ti invitano a una bella festa in giardino con tanto di barbecue e bandierine come quella che ti luccica davanti ora; non avrai mai il successo che questo tipo – si capisce benissimo – sta avendo e che probabilmente è più giovane di te. 

Ora, il meccanismo di confronto e auto-svalutazione avviene anche con gli altri media; ma solo con l’utilizzo  dei social è diventato così pervasivo, invasivo e onnipresente. Non vi è letteralmente il tempo per elaborare una riflessione più accurata; le emozioni incalzano e il lavoro inconscio del critico diventa molto più facile e penetrante: non vi sono argini a fermarne la potenziale distruttività, la velocità gioca a sfavore... Non te ne accorgi, ma giorno dopo giorno questa voce critica mina la tua sicurezza e la tua stima di te.

Uno strumento diabolico

I social hanno a disposizione uno strumento più diabolico rispetto ai media tradizionali: i mitici “like”, che possono trasformare la pubblicazione di un post in una specie di agonia d’attesa dei “mi piace”. Questo meccanismo è una sorta di super-alimento per il critico social – che non avrebbe alcun bisogno di ulteriore nutrimento! 

A volte il critico agisce all’opposto: diventa estroverso e critica con grande asprezza le situazioni che ti scorrono sotto gli occhi. Critica con aggressività e rigore gli “altri”, che in questo caso sono “meno” di te. Sono stupidi, ignoranti, vestono male, hanno idee politiche idiote, sorridono troppo, mangiano troppo postando addirittura i disgustosi osceni piatti pieni di grasso e sughi; si divertono in modo superficiale e banale…. Mentre “tu”, sì che ti vesti in modo giusto, hai idee politiche acute e raffinate, mangi cibi sani e ti diverti in modo intelligente! 

Conosciamo tutti questo meccanismo

Nel linguaggio del Voice Dialogue parliamo di critico introverso (nel primo caso, quando attacca noi stessi) ed estroverso, nel secondo. Il fatto è … che sempre del critico si tratta. Che lo sia verso di te o verso il mondo che attraverso i social inonda la tua vita a ogni ora del giorno e della notte, la sua natura non cambia e neppure il danno che ti sta facendo. Perché quando il critico giudica gli altri, non è che tu gli vai bene: gli vai bene solo fino a che ti attieni alle sue regole. 

Un caso estremo di questo secondo tipo di critica sono gli haters – che proporrei di chiamare più esattamente Gli Infelici – perché si detestano talmente (a livello profondo) che odiano il mondo intero. Dietro a questo meccanismo così devastante vi è senz’altro un critico ormai fuori controllo. 

Tornando a noi, un suggerimento pratico per ridurre il critico social è molto semplice: ridurre l’esposizione a questo ambiente, dandosi dei limiti di utilizzo. Secondo le ricerche in tal campo, ridurre a 30 minuti al giorno la “dimensione social” produce miglioramento dell’umore e recupero di energia. 

Se questo articolo ti è piaciuto, ti ringrazio dei tuoi commenti e di condividerlo. 

Franca Errani 

Vuoi conoscere meglio il critico interiore, avere strumenti e tecniche per elaborare questa figura, per te o, come professionista, per i tuoi clienti? 

Leggi: Franca Errani – Il critico dentro di te – da fonte di stress a tuo alleato. 

https://www.innerteam.it/libri/il-critico-interiore/

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