I “Salti” della Mente tra Diverse Realtà

Un recente episodio mi fa riflettere sul potere della nostra Mente e sulle vaste dimensioni della Realtà..

L’altro giorno sono caduta per le scale, mentre uscivo di casa. Non sto a descrivervi la dinamica dell’incidente, peraltro non grave anche se ha richiesto un po’ di riposo. 

Quello che voglio raccontarvi è quello che mi è accaduto durante il “volo” e negli istanti successivi, perché ne sono ancora felicemente pervasa – nonostante l’aspetto fisico dei leggeri acciacchi che si stanno fortunatamente sciogliendo. 

Bene, durante la caduta mi sono ritrovato vivido nella memoria e nel corpo il piacere dei salti che facevo da ragazzina. Insomma, la quasi settantenne cadeva goffamente, ma la dodicenne vibrava della eccitazione dei salti. 

Palazzo Hercolani, Bologna

A quell’età abitavo in via Bersaglieri, a Bologna. La stradetta, prima, si chiamava via Magarotti e lì abitavano i miei nonni paterni. Successivamente vi abbiamo abitato noi – padre e madre e le due sorelline che eravamo. Lì accanto si apriva il cortile secondario di Palazzo Hercolani. Adesso è sede di una facoltà universitaria, e anche la nostra casetta è diventata parte di quel complesso, insieme al vasto parco sul retro. L’ingresso padronale del palazzo era ed è su Strada Maggiore; quello posteriore era condiviso con il retro di alcune case – immagino che a suo tempo fossero affittuari degli Hercolani, ma non lo so. C’era anche un gommista che affastellava i copertoni usati per la nostra delizia (erano dei nascondigli preziosi). Insomma uno spazio non molto curato dove, assieme al gruppo di ragazzini che costituiva la mia compagnia di allora, era piacevolissimo escogitare avventure varie. 

Riguardo ai salti, l’ambita meta era lo scalone del Palazzo. L’accesso infatti non era chiuso, anche se in parte sorvegliato, ma non con eccessivo rigore. Di fatto, l’azione eroica era salire su per lo scalone e saltare ogni volta da un gradino più alto. Sono quelle cose che a undici-dodici anni danno un sacco di adrenalina. 

Due realtà in contemporanea

Io adoravo saltare: l’ebbrezza del volo mi ubriacava quasi. Dunque è stata quella magnifica scalinata ad apparirmi davanti, con me dodicenne che saltavo felice. Pensa un po’! Mentre la fanciulla atterrava in piedi su gambe elastiche, nell’attuale realtà più anziana atterravo di fianco, penso, perché il ricordo non è netto. Infatti sono rimasta lì non so per quanto tempo, forse poco, ma nel frattempo è stata tutta una carrellata dei salti più belli della mia vita di ragazzina. Salti sugli scogli al mare, salti lungo i moli, salti sulle rocce in montagna, e naturalmente scale varie molte delle quali non ho riconosciuto. Una girandola di salti felici, gamba lesta, piedi sicuri, vitalità da germoglio che fiorisce. 

Posso dire che ero “qui” e “là”. Essere “là” ha probabilmente attutito l’impatto del goffo volo attuale; al tempo stesso la caduta mi ha permesso di sperimentare la gratitudine per la ragazzina agile che sono stata. 

La cosa più interessante che voglio condividere con voi è la  percezione di totale realtà della dodicenne accanto a me. 

Se avete episodi analoghi e li volete condividere, ve ne sono grata. 

Buoni Salti tra le Realtà! 

Franca

2 Commenti

  1. Cinzia Valletta

    A me succede qualche volta quando sono in giro per i prati e la luce, i suoni, gli odori richiamano una me di circa 7-8 anni che andava sulle piane dietro la casa dei miei nonni. Mi succede anche per esempio di fronte a un prato di margherite. O quando vedo una pianta di fumaria. La sensazione che provo è indescrivibile. E vorrei fermare il tempo.

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