CARO EGO TI SCRIVO…

Questo articolo vuole sfatare un mito dannoso e onnipresente: che occorra “distruggere” l’Ego. Sì, l’Ego ha bisogno di cambiare, ma in che modo farlo? 

 

Caro Ego dunque ti scrivo per ringraziarti e riconoscerti i meriti che hai. Ce ne abbiamo messo di tempo, eh, per uscire dalle logiche distorte che regolavano, più o meno a nostra insaputa, i nostri rapporti, eh? Non siamo stati favoriti dal contesto sociale: in questo momento storico, il tuo nome è caricato di pesantezza e disapprovazione. Una trappola mefitica, nata in ambienti spirituali, che ha creato incomprensioni e divisioni che perdurano e anzi forse aumentano. In altre parole, la nostra sana relazione ha dovuto innanzitutto rendersi conto di tutte queste trappole, sfilarle a una a una e poi cercare vie nuove, affinché tu e io potessimo non solo avanzare insieme, ma stimarci, rispettarci e aprire quindi nuovi orizzonti di coscienza. 

La trappola del “ah, che grande Ego che ha!”

funziona nel mondo a tutti i livelli e contribuisce in modo devastante a una separazione interiore che, per come appunto questo credo è formulato, impedisce il sano ricongiungimento delle parti, che è poi quello a cui ogni essere umano, in modo conscio o a sua stessa insaputa, desidera e anela. 

Nel tempo, abbiamo litigato, ci siamo guardati con sospetto, io ti ho accusato dei fallimenti della mia vita, tu hai cercato di tenermi stretta in maglie troppo rigide per me, per i miei bisogni naturali e spirituali: lentamente abbiamo capito che le convinzioni che avvolgevano te e di conseguenza me erano collettive, sociali, mai accuratamente riconosciute e discusse. E intorno, tutto quel coro di “ah, è colpa dell’Ego! ah, bisogna liberarsi dell’Ego!” non ha certo facilitato il nostro percorso. 

Di fatto, a noi due ormai è molto chiaro che cosa fai per me e con me: tu sei il mio accesso al mondo esterno. “Là fuori” ci sono un sacco di cose da gestire, pratiche e non, idee, progetti, costruzioni, fallimenti, passi avanti e indietro, malattie e guarigioni. A mano a mano che mi separavo dal falso concetto che tu, mio caro Ego, fossi un errore nella mia vita da cui liberarmi, ho cominciato ad apprezzarti e… cosa è successo? Che ti sei rilassato! Hai permesso l’accesso al tuo sistema ad altre energie che prima tenevi lontane come se fossero un pericolo per me e anche per te. La tua diffidenza si è sciolta: sai che “io” come Franca, come creatura spirituale in viaggio sul pianeta, ho bisogno del tuo aiuto ma sai anche che vi sono mondi e situazioni che non hanno a che fare con te, e con garbo sai tirarti indietro, pronto a riprendere il tuo posto quando ho bisogno di te, nel mondo esterno. 

Perché è vero, mio caro Ego:

il mio mondo interiore si affaccia su esperienze energetiche, correnti intuitive, sogni e visioni che tu non sai gestire. Ma ora questo mondo lo rispetti, e io posso percorrerlo con l’aiuto di altri aspetti, di altre energie che hanno altrettanto diritto di esprimersi quanto te e i tuoi tanti alleati. 

Sei diventato, mio caro Ego, un “canale” molto più ampio e generoso: non soffochi; semmai osservi con un misto di stupore e attenzione quello che accade, restando fermo sul picco roccioso che si rivolge al mondo esterno. Sai bene che “lì” avrò sempre bisogno di te. E insieme a me provi dispiacere vedendo quante persone, nell’ansia spirituale di “buttare via l’Ego” (ovvero una parte di sé) si ritrovano poi smarrite nel mondo, incapaci di affrontarlo, e peraltro piene di disprezzo per chi riesce ad avere un qualche tipo di successo o semplicemente di affermazione di sé (“Che Ego smisurato che ha Tizio!”). In pratica, hanno costruito anche loro un “Ego” a cui tuttavia attribuiscono un valore superiore agli “Ego” che girano nel mondo. Disprezzo che in generale viene tenuto nascosto, anche alla persona stessa. 

Grazie alla tua robusta costituzione …

e – certamente – alla mia pazienza nel costruire la nostra nuova relazione, il mio mondo interiore si è ampliato lungo traiettorie così ricche, colorate, traiettorie che posso percorrere insieme a quello che potrei chiamare una tua controparte, un “Ego interiore” che galoppa o scivola lungo i sentieri dell’anima, sorridendo alle mie scoperte. 

Tu, caro Ego esterno, sei saldamente ancorato allo spazio e al tempo, ai principi della linearità e alla legge di causa ed effetto; ma hai capito – almeno in parte – che nella realtà allargata in cui l’Ego interiore sa navigare tutti questi tuoi elementi di salda sicurezza sono stravolti: spazio e tempo, linearità e causalità si volatilizzano e tu ti perderesti e io con te; ma l’Io interiore adora dissolversi fuori dallo spazio e dal tempo per poi riportarmi a casa, verso di te, arricchita da queste esperienze. 

La realtà allargata

Giorno dopo giorno quindi posso sperimentare la qualità energetica della realtà allargata: i colori si ampliano; le vibrazioni aumentano in intensità facendomi percepire i livelli di realtà che si intrecciano costantemente, qui e ora; la comprensione di eventi – anche del mio lontano eppur presente passato – apre folgorazioni che si riempiono di gratitudine; dei tanti sé interiori che conosco da anni riesco a percorrere le vie e i sentieri che portano ad altre vite – tutte contemporanee in un festoso ammiccamento galattico – posso chiedere il loro aiuto nella mia vita – questa qui che vivo come Franca – e offrire il mio a loro, nelle loro vite che si intrecciano con la mia in un glorioso scintillio di bolle che a loro volta appartengono a un altro e più ampio livello di me-noi.

Tutto questo non mi sarebbe stato possibile senza il tuo aiuto. Aiuto che nel caso specifico consiste nel farti da parte. Lottare contro di te sarebbe stato innanzitutto ingiusto, e poi infecondo e sterile. Tu esisti. Attraverso di te si manifestano tante parti di me (solo di me?), energie che trascorrono i secoli e le distanze. 

Sarebbe potuto avvenire anche cercando di distruggerti?

Odiando alcuni degli elementi che ti-mi compongono? Non credo. Oppure forse sì, ma sarebbe stata una vittoria di Pirro. Mi sarei identificata con i mondi interiori, disprezzando le tue energie in me stessa e negli altri. 

Ecco, siamo a un paio di giorni dopo il  Natale e il suo Mistero aleggia ancora tra noi: è il Mistero della Manifestazione. Manifestarsi vuol dire Incarnarsi, farsi materia vivente su questo piano di realtà. Tu sei indispensabile per questa Realizzazione. Così come lo è la tua controparte più sottile, quella che,  distolto lo sguardo dalla Realtà Esterna, naviga così bene in quella Interna, da cui poi Tutto quanto Esiste scaturisce nella Forma, come un’allegra eterna fontana piena di Energia e di Intento. 

Vorrei tanto che la tua reputazione potesse essere ripulita dalle dannose convinzioni che, limitandoti e disprezzandoti, dividono noi stessi a metà, e la Realtà con noi. 

Franca Errani

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