Come incide la dimensione spirituale nella vita di una coppia?
La coscienza di una Dimensione più vasta dell’esistenza, il contatto con il Mistero della Vita è un’esperienza che l’essere umano desidera e coltiva in vari modi. La spiritualità, intesa come percezione di una Vastità misteriosa di cui siamo parte, è un diritto di nascita dell’essere umano, è un Archetipo fondamentale per la nostra vita personale e sociale. Come tale non è monopolio delle religioni, anche se queste se ne sono fatte custodi e regolatrici, e per molti la spiritualità si concretizza nelle forme del gruppo religioso di appartenenza e trovano in esse sollievo e risposte. Altre persone hanno bisogno di trovare vie diverse.
Nella vita di coppia, la connessione spirituale è un ingrediente che può offrire molti doni. Ci sono molti modi semplici per onorare la dimensione vasta dell’anima umana; potete amare entrambi le camminate in montagna e ammirare in silenzio un meraviglioso tramonto dietro le vette; anche raccontarvi i vostri sogni “tocca l’anima” in modi nuovi e intimi. Può essere piacevole meditare insieme o leggere insieme un libro che tratta di tali temi. L’importante, come in ogni cosa, è non farla diventare una regola o una forzatura; insomma, una spiritualità che assapora la Vita e le fa festa, senza creare costrizioni che colpevolizzano e puniscono.
Nella coppia, è facile che una persona sia più sensibile dell’altra rispetto a questo tema. Anche in questo caso è bene essere aperti: non necessariamente chi prega e medita è “più spirituale” di chi non lo fa! Portare al parco i figlioli o spazzare il giardino dalle foglie secche possono essere gesti altrettanto sacri.
Ricordo una coppia: lui, forte meditatore, si alzava molto presto per darsi questo spazio; la moglie si dava da fare a preparare se stessa e la figlia, organizzare la colazione, portare la bimba a scuola e arrivare in orario nel negozio che aveva piuttosto distante da casa. Lui usciva dallo stato di meditazione avvolto da un’aura di serenità e profonda quiete interiore.
Lei lo ammirava tanto e si colpevolizzava perché non riusciva ad alzarsi presto come lui, insomma il suo Critico interiore la faceva sentire inferiore e inadeguata. Tutto quello che faceva (purtroppo anche nel giudizio del marito) non aveva lo stesso valore: erano cose “pratiche”, non spirituali!
Una notte lei fece un sogno: “Ero andata con mio marito a una cerimonia organizzata per accogliere il Dalai Lama. C’erano tantissime persone, tanti fedeli, e tutti erano in attesa di vederlo, di poterlo toccare… Io ero imbarazzata perché sentivo di essere nessuno lì in mezzo a tutti questi monaci, allievi, praticanti… Poi il Dalai Lama compare: è sorridente, placido, e mi ispira una grande gioia nel cuore. Resto poi allibita quando lui, ignorando i suoi devoti che lo attendono in fila, viene diretto verso di me, sorridendo, mi prende le mani e mi dice che adora le mie frittelle di riso. Io resto ba- sita, non so cosa rispondere, ma mi vengono le lacrime agli occhi… mi chiedo, dove le avrà assaggiate? Allora è venuto a casa mia? Quasi avesse sentito i miei pensieri, il Dalai Lama mi dice: aspetto il tuo invito!”.
Fine del sogno.
Viva la spiritualità della frittella di riso!
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Si cresce meglio insieme.
Tratto da “Lovely Planet” . Se ti interessa lo puoi acquistare a questo link: https://www.innerteam.it/libri/lovely-planet-relazioni-di-coppia/
Franca Errani
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