Il Critico dentro di noi ha due facce: introversa ed estroversa, o del Giudice. L’orientamento “dentro” o “fuori” cambia solo apparentemente la natura del Critico.
Il Critico interiore è uno degli aspetti dell’Archetipo di Saturno. Un Archetipo potente, legato alla struttura, al potere, alla scelta (ricordi la sua falce?). Come tutti gli Archetipi, non può essere escluso dalla nostra interiorità. Se non lo conosciamo, farà danno. Se impariamo a conoscerlo e ad “abbracciarlo”, sarà una risorsa importante.
Introversione ed Estroversione del Critico
Il Critico introverso si occuperà sostanzialmente di “noi”: ovvero sei tu l’oggetto della sua attenzione e le sue critiche si rivolgeranno direttamente a te: ansia diffusa, emotività, sentirsi vittima o “meno di” possono essere effetti di questa sua … predilezione. Il Critico estroverso – o Giudice invece volge la sua attenzione agli altri. Sono loro a essere sbagliati, goffi, incompetenti, lenti, o qualsiasi altra caratteristica lui voglia esaminare in un confronto che, in questo caso, sembrerebbe vederti vincitore, “più di”. Sul momento, questa energia potrebbe farti sentire il migliore. Vi è un problema tuttavia: che questa sua esaltazione riguardo alle tue qualità nasce semplicemente dal fatto che tu… stai esattamente seguendo quello che lui vuole tu faccia e sia. Quindi giudica spietatamente “fuori” quelle caratteristiche che NON vuole che tu esponga. Ed è sufficiente questo per mantenere soffocate le qualità che lui critica – fuori e dentro in contemporanea.
Questi due “fratelli gemelli” sono la stessa energia: i termini Critico introverso e Critico Estroverso rendono con chiarezza plastica la stessa natura che li anima. Di fatto, il Critico introverso ha il compito di “farci stare nelle regole” facendoci sentire inadeguati e colpevoli ogni volta che le infrangiamo; il Critico estroverso si focalizza sul mondo esterno e osserva se “gli altri” stanno o meno alle “nostre” regole e ci farà sentire migliori, più bravi e più meritevoli in questo confronto (dopo tutto, sono le nostre regole e non quelle altrui!).
La differenza tra i due è evidente in termini di come ci sentiamo, come descritto prima. Generalmente, i due aspetti si alternano; in certi momenti, in certi ambiti o davanti a certe persone possiamo sentirci sotto l’effetto sminuente del Critico, per poi passare, in situazioni dove ci sentiamo sicuri e capaci, a giudicare gli altri provando l’effetto – piacevole ma effimero – della superiorità legata al Giudice interiore; a volte il passaggio dall’uno all’altro è rapidissimo.
L’esempio di Gianni e Davide
Gianni e Davide sono soci: hanno uno studio tecnico che si occupa di impiantistica industriale. Lo studio è piccolo ma ben avviato e la commessa che hanno acquisito recentemente rappresenta un possibile trampolino di lancio verso attività più ampie. La cosa è sfidante, ci saranno più spese, dovranno affidare parte della progettazione a collaboratori esterni, per riuscire a stare nei tempi, dovranno fare verifiche e ricerca di nuove strumentazioni… Sono già abituati a farlo, ma qui tutto è più impegnativo e dispendioso. Gianni è ottimista: non vede difficoltà o problemi, anzi ha l’adrenalina a mille. Davide, che si occupa anche dei conti, è invece più spaventato e cauto. A lui non si alza l’adrenalina, anzi! Diventa “pittima”, come gli dice Gianni, irritato dal vederlo ricontrollare i budget al centesimo di euro, con una precisione “ridicola” in questa fase del lavoro! Così inizia a criticarlo; sul primo momento Davide si sente colpito e sbagliato (il suo Critico dà ragione a Gianni: come tutti i Critici sa stare nel paradosso di volerlo estremamente preciso ma di ammirare l’altro per la sua disinvoltura) ma dopo poco reagisce attaccando Gianni (il Critico si è girato fuori e ora si impegna a trovare tutti i difetti del socio): “se non fossi così attento, a questo punto avremmo già chiuso!”. E ricorda una vicenda in cui la “faciloneria” di Gianni stava per mettere a rischio la loro struttura. Anche qui, Gianni sul primo momento incassa (il suo Critico non può non ammettere che il rischio c’era stato), ma anche lui dopo un momento si divincola dall’abbraccio del Critico introverso, ed ecco comparire il Giudice che attacca Davide allargando il campo.
Ovviamente il litigio è più lungo e complesso, ma penso che tu abbia capito la rapidità con cui il Critico può muoversi tra dentro e fuori, senza quasi che le persone se ne rendano conto. Questo esempio evidenzia una dinamica assai frequente nelle aziende tra le persone più caute (in genere i tecnici, gli amministrativi..) e quelle più audaci (in genere gli inventori, i commerciali…) dove in realtà entrambe le funzioni sono indispensabili al successo della struttura. Vi sono anche persone che sono più identificate con il Critico introverso, e altre più con il Critico estroverso, fino ad arrivare a estremi dove la persona è totalmente preda dell’uno (e diventa una vittima) o dell’altro (e diventa arrogante e altezzosa).
La storia di Manlio e Adele
Manlio ha sposato Adele, ovvero il suo Critico. Adele è estroversa, ama comandare, è pronta a criticare in ogni ambito, dentro e fuori casa. Ha una personalità prorompente e, quando è “in buona” – come dice Manlio – è anche simpatica e allegra, ha battute divertenti ed è un’ottima cuoca e buongustaia. Manlio è introverso, insegna musica al Conservatorio, è amato dai suoi allievi e stimato dai colleghi, ma quando torna a casa ecco che Adele gli trova subito un difetto, una mancanza: manca di mordente; è svanito… a lui andrebbe tutto bene! Negli anni la relazione si sclerotizza: Adele comanda, è spesso arrogante, esigente: “incombente”, la definisce lui. Manlio ne è vittima: interiormente il suo Critico dà ragione alla donna. Stanno male tutti e due: anche Adele avrebbe bisogno di essere “salvata” da questo ruolo giudicante che ha indossato e non abbandona mai! Entrambi hanno la soddisfazione di essere ammirati e rispettati nei rispettivi mondi lavorativi, ma la relazione langue sotto i colpi dei rispettivi Critici. L’uomo e la donna, nella coppia, gli amanti, non riescono praticamente più a emergere.
Il Continuum
Per finire, vediamo il “continuum” tra introversione ed estroversione del Critico: immagina una linea con i due estremi, e un cursore che si può spostare velocemente da una posizione all’altra in relazione ai diversi ambiti e alle persone con cui ci relazioniamo:
I ___________________________________________________ E
Più il Critico è estremo nella introversione, più…
- Ci rende vittime degli altri
- Ci fa sentire inadeguati e insicuri
- Attiva e attira i “Critici estroversi” degli altri
- Ci impedisce di godere di qualsiasi successo
- Ci rende fragili nelle nostre relazioni.
Più il Critico è estremo nella sua estroversione, più…
- Ci rende prevaricatori
- Attiva i Critici degli altri
- Ci rende ossessivamente dominanti
- Non ci fa vedere il contributo degli altri nella creazione del nostro successo
La buona notizia è che questo schema si può ridurre e trasformare! Il Critico dentro di noi è un’energia indispensabile per saper scegliere e discriminare. Abbiamo bisogno delle sue qualità di lucidità e intelligenza, qualità che sembrano sparire quando, per proteggere il nostro mondo sensibile, questo sé interiore si distorce e diventa un nemico anziché un alleato. Il lavoro della trasformazione è possibile! Ecco che allora il Critico diventerà un tuo mentore, un alleato capace di darti feedback costruttivi e consigli assennati.
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Copyright Franca Errani
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