Nell’intervista del mese scorso dedicata al sé gentile abbiamo accennato ad un aspetto importante dei sé: la capacità o meno di creare connessione energetica. Nel Voice Dialogue l’attenzione ai campi energetici creati dai diversi sé interiori è un aspetto particolarmente innovativo e ricco di sviluppi. L’esperienza della realtà energetica è stata il frutto della collaborazione tra Hal Stone e il suo maestro di Aikido Larry Novick, che a sua volta apprese il Voice Dialogue da Hal. In seguito gli aspetti energetici dei diversi sé sono stati ulteriormente sviluppati in Olanda da Robert Stamboliev, esperto di Tai Chi e autore del libro: “The Energetics of Voice Dialogue” e in Italia da me, con le tecniche di Voicedance.
Nel nostro contesto il termine “energia” fa preciso riferimento ai campi elettromagnetici che circondano e penetrano il corpo umano, realtà ben nota alla tradizione medica cinese e orientale in genere e ora sempre più studiata con attenzione anche dalla scienza occidentale[1].
Anche se invisibile all’occhio umano, questa energia si irradia attorno a noi per molti decimetri e anche di più. Le persone che vedono l’aura la descrivono come un alone ricco di sfumature, a volte bellissime a volte oscure o sgargianti, in relazione allo stato di salute del nostro corpo e alle nostre emozioni. La parola aura significa “brezza”: possiamo immaginarci e percepirci circondati da una brezza luminosa e ondeggiante, perché il campo bioenergetico ci circonda in modo fluttuante.
Il linguaggio energetico è il primo di cui l’essere umano ha esperienza quando nasce; qualsiasi madre è ben consapevole di questa capacità “rice-trasmittente” del suo piccolo! Successivamente il linguaggio corporeo si amplia, finché arriva la parola. Anche se crescendo perdiamo la consapevolezza dei campi energetici, conserviamo una istintiva capacità di controllo su di essi. Ad esempio, quando siamo circondati dalla folla, contraiamo il nostro campo energetico in modo da essere meno aperti agli altri; quando pensiamo, il nostro campo è più freddo e le connessioni che creiamo sono più impersonali; se ci sentiamo amorevoli, invece, il nostro campo è più caldo, la nostra energia tende a mescolarsi con quella dell’altro e le connessioni che creiamo sono più personali.
Quindi l’esperienza energetica resta accessibile anche se per lo più in modo inconscio. Forse vi sarà capitato di sentirvi quasi “obbligati” a voltarvi, per notare che in effetti c’era una persona che vi stava fissando: oppure, a una festa ad esempio, vi siete sentiti attirati (o respinti) in modo inspiegabile da una persona sconosciuta al lato opposto della sala; oppure, mentre stavate parlando con qualcuno, vi siete sentiti improvvisamente abbandonati, anche se la persona continuava a parlare con voi e nulla nel suo atteggiamento denotava un cambiamento… Tutti questi sono semplici esempi della nostra naturale sensibilità al campo energetico delle persone.
Questa abilità può essere riattivata e sviluppata con il Voice Dialogue. Anzi si può dire che un bravo facilitatore/counselor di VD è soprattutto un allenatore energetico, che insegna alla persona a riconoscere e gestire il suo campo in modo più consapevole.
Possiamo immaginare il campo d’energia come un bozzolo fluido che avvolge la persona, e che può mutare forma, dimensioni, colori (per chi è in grado di vederli), in relazione alle emozioni, ai pensieri, allo stato di salute o di malattia. Con la tecnica del Voice Dialogue è possibile “scomporre” questo campo nelle sue componenti connesse direttamente ai sé interori, in modo da rendere la persona più consapevole del fatto che ogni sé influenza la sua energia, creando connessione o distacco, radicamento a terra o allontanamento dalla realtà…
Esempi di campi energetici: il personale e l’impersonale
Nelle varie interviste ai sé abbiamo accennato all’aspetto energetico delle loro interazioni. Ad esempio nell’intervista al Conoscitore Psicologico (febbraio 03) questo sé parla in modo distaccato, osserva gli altri, comprende il perché di molte interazioni ma non sa comunicare, non sa creare empatia. Vive in un luogo di solitudine. Il suo campo energetico è molto aderente alla persona, vibra in alto (principalmente attorno alla testa), ha una tonalità fresca/fredda, in qualche modo è come se spostasse la persona più indietro: gli occhi guardano quello che sta accadendo, ma come fa un osservatore distaccato non qualcuno che partecipa alla conversazione. Sul piano fisico, molto probabilmente la respirazione avviene solo nella parte alta del corpo, nel torace.
Anche il sé perfezionista ha un campo distaccato e tendenzialmente alto, ma più concentrato attorno alla fronte, nella zona del “terzo occhio” (sesto chakra), che con la sua presenza si attiva in modo focalizzato e “denso”. Un’altra zona che vibra facilmente è il plesso solare (terzo chakra), perché spesso il perfezionista porta con sé una grande ansietà. Spesso il diaframma è contratto e l’energia è solo nella parte superiore del corpo. Anche ilPatriarca ha un campo di tipo verticale, ampio attorno al corpo ma ben delimitato.
In generale tutti i sé di potere hanno campi distaccati, di tipo impersonale, secondo il linguaggio del Dialogo. Un campo impersonale è delimitato attorno alla persona, ad una distanza più o meno grande ma in ogni caso circoscritta. E’ un campo verticale, che crea un chiaro confine; non è necessariamente separato dagli altri, ma certo fa comprendere che “qui ci sono io” – “là ci sei tu”. Il suo colore è fresco/ freddo(azzurro, argento, bianco, grigio perla…) e, nella sua modalità più equilibrata, ci aiuta a restare in contatto con il nostro centro. Non è che non consideri gli altri; semplicemente, sa stabilire dei confini; il suo campo è compatto, allineato sulla verticale.
L’energia impersonale può essere una preziosa alleata dandoci la capacità di dire all’occorrenza dei sani “no”, di valutare le situazioni con maggiore obiettività e di non sentirci bisognosi nei confronti degli altri.
L’energia impersonale può essere vissuta in modo distorto: nella sua forma più fredda, che chiude veramente qualsiasi connessione, viene definita “impersonale ritirato”.
Al contrario dei sé di potere, i sé vulnerabili, empatici, relazionali hanno in genere un campo di tipo personale.Questo campo è diffuso e radiante, una sorta di sfera che si espande soprattutto in orizzontale per connettersi con gli altri; è un campo tiepido/caldo, dai colori rosati o più accesi fino all’arancio o al rosso.
Un tipico sé personale è il sé gentile di cui abbiamo parlato nell’ultima puntata (gennaio 2005). La connessione che questi sé creano è spesso molto calda, accogliente, empatica. Poiché però in genere i sé funzionano in modo inconscio, a volte il campo personale può essere percepito come invadente dall’altra persona, che si sente letteralmente avvolta e quasi soffocata. In questo senso l’energia personale può essere facilmente distorta: ad esempio, non sa dire di no. Questa caratteristica di per non è un difetto, se la persona ha disposizione anche l’altra energia, più fredda e obiettiva, che può proteggere e funzionare come confine: l’energia impersonale, che ha un chiaro senso dei limiti e sa usarli e farli rispettare. Se invece la persona non riesce a utilizzare altri aspetti per porre i propri confini (è identificata con i sé personali), ecco che l’energia personale “allaga” la personalità, e la sensazione che si può vivere è quella di un vero e proprio drenaggio energetico, che induce nella persona un senso di spossatezza psicofisica. Un altro sé che attiva un campo personale è il Bambino vulnerabile: il suo campo è molto delicato, vibrante e sensibilissimo, fondamentale per poter percepire e vivere l’intimità con un’altra persona. Proprio per questa sua estrema sensibilità viene spesso “protetto” da aspetti di potere che chiudono via questa energia fino al punto di non farcela più sentire.
“L’energia segue il pensiero”.
Possiamo immaginare il campo dell’energia personale e impersonale come un continuum che va dal massimo del personale fino al massimo dell’impersonale:
100% Personale Impersonale 100%
———————————————————–||—————————
La consapevolezza energetica rende possibile agire sul campo come se avessimo un cursore che può muoversi lungo il continuum in modo da imparare consapevolmente a chiudere o aprire maggiormente il campo. Questa sensibilità energetica viene insegnata dal facilitatore/counselor al cliente, che man mano diventa capace di gestire in modo più conscio la propria energia.
La dinamica energetica segue delle leggi, che possono essere apprese e utilizzate.
a) La prima è: l‘ energia segue il pensiero. L’energia andrà là dove focalizziamo il nostro pensiero. Se immagino di allargare il mio campo energetico, esso si allargherà; se immagino di ritirarlo, il campo si ridurrà.
Questo assioma appartiene a tutte le scuole di guarigione, alla magia, e alle arti marziali come il Tai-Chi ed è stato verificato sperimentalmente utilizzando un fotomoltiplicatore per rilevare e documentare le emanazioni energetiche delle persone: quando alle persone veniva chiesto di concentrare la propria energia nel braccio, come se stessero per colpire qualcosa, l’apparecchio rilevava un aumento di emissione energetica in quella zona[2]. L’energia può essere diretta consapevolmente. La consapevolezza può essere indirizzata verso parti di sé (corpo o psiche), provocando un cambiamento dell’energia e della sua qualità. Su questo principio si basano anche le tecniche di protezione con lo scudo energetico, tipiche di molte tradizioni esoteriche di vari paesi. Allo stesso modo si può estendere consapevolmente il proprio campo energetico, diventando sempre più coscienti dell’attività dei corpi energetici e delle interazioni con gli altri.
b) La seconda legge della dinamica energetica è il principio di induzione e risonanza. Così come un suono è rinforzato e prolungato dal riflesso della sua vibrazione in altri corpi, allo stesso modo il nostro campo è influenzato da quello degli altri, tendendo a vibrare alla stessa frequenza. Se diventiamo sensibili a questo aspetto risonante, possiamo sentire quali dinamiche energetiche sono presenti nella persona con cui stiamo interagendo. Ma l’energia è anche induttiva: è un’esperienza che sentiamo ad esempio quando ci sentiamo nutriti e calmati davanti alla natura. I guaritori utilizzano questo principio di induzione quando aprono il chakra del cuore per irradiare amore. Un altro esempio di induzione è quello dell’effetto calmante del lavoro con il fango e la creta sui bambini ipercinetici: la bassa vibrazione del fango ha su di loro un effetto rilassante. Secondo questo principio è molto importante essere consapevoli delle proprie energie perché esse influenzano gli altri. Invitando a sé un’energia, il facilitatore/counselor può indurre la persona a sperimentarla in sé stessa.
L’esperienza della realtà dei campi energetici introduce un elemento di comprensione e trasformazione estremamente potente, sia a livello della propria dinamica interiore sia, soprattutto per quanto riguarda l’ambito delle relazioni interpersonali. E’ infatti in questo ambito che i campi energetici si connettono, si attirano, si scontrano, ben prima che una sola parola sia stata detta o un solo sguardo sia stato lanciato!
Nella prossima puntata esamineremo il gioco dell’energia personale e impersonale nell’ambito delle relazioni.(Continua).
[1] [1]. I primi esperimenti che hanno avuto risonanza scientifica per l’occidente sono stati effettuati dal Dottor Burr nel 1935. Egli con la sua ricerca rilevò la presenza e la forma del campo energetico di piante, animali, foglie, persone. Studiò anche il cambiamento dell’energia in relazione allo stato di salute della persona o alla vitalità di una pianta, scoprendo che le variazioni di voltaggio del campo potevano avvenire molto prima del riconoscimento clinico di una malattia. In qualche modo possiamo considerare questo tipo di campo elettromagnetico come un campo “organizzativo”, che dà forma e continuità all’organismo in crescita .
[2] Il fotomoltiplicatore è un dispositivo che reagisce a quantità di luce estremamente ridotte, producendo una carica elettrica che può essere misurata. Gli esperimenti sono stati condotti da J. Pierrakos, fondatore della Corenergetica.
0 commenti